WELCOME
Mi chiamo Devis Rosa.
Questo mini sito è il frutto delle mie esperienze in aquariofilia...
nella speranza di poter essere da aiuto a qualcuno, vi auguro buona lettura.

Ricordate sempre
Non sono i pesci ad aver scelto di vivere in cattività... fate del vostro meglio per offrirgli il meglio






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Pesci Invertebrati Piante
Mappatura acqua in Italia
L'acqua dura è un problema sentito in molte regioni...
Questa piccola cartina mostra le diverse gradazioni di durezza dell'acqua divisa in regioni d'Italia


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Le origini dell'acquariofilia
L’arte dell’allevamento dei pesci si sviluppò gradualmente per necessità alimentari. Un tempo, nutrirsi di pesce era un privilegio esclusivo delle popolazioni che vivevano vicino al mare o ai fiumi, poiché mantenere il pesce vivo era impossibile; perciò, tenere pesci in cattività divenne un lusso per gli abitanti dell’entroterra. I primi pesci che subirono questo destino furono forse le carpe. Con il passare degli anni, gli allevatori impararono a riconoscere le specie e se ne appassionarono e probabilmente un occasionale mutamento genetico o un pesce con colori anormali attirò una attenzione ancora maggiore. Questi pesci furono isolati e allevati per il loro aspetto più che per la loro carne, e così nacque l’hobby dell’allevamento dei pesci. Si ritiene che gli antichi egizi furono tra i primi allevatori di pesci; da affreschi ritrovati nelle loro tombe si deduce che li considerassero sacri. I romani allevarono in acquari pubblici specie di pesci sia di acqua dolce (per scopo alimentare), sia marini con funzione ornamentale. Ma fu in Cina e Giappone che si sviluppò realmente la cultura dell’allevamento. Durante la dinastia Sung (970-1279 d.C.) l’allevamento delle carpe rosse divenne una pratica comune. Nel Cinquecento le esportazioni di questo pesce raggiunsero il medi oriente e l’hobby si diffuse in Europa nel Seicento. In America i pesci rossi arrivarono il secolo successivo. Il primo grande acquario pubblico fu costruito nel Giardino Zoologico di Londra nel 1853.
Ai giorni nostri… da tempo in America è in sperimentazione l’acquario come terapia antistress. Ultimamente negli ambulatori medici e dentistici è sempre più facile imbattersi in un acquario. Non è una scelta casuale: è dimostrato che aiuta i pazienti a rilassarsi. Una ricerca dell’università della Pennsylvania ha verificato che la contemplazione di un acquario può abbassare pressione e ritmo cardiaco e che venti minuti davanti ad un acquario garantiscono un relax elevato. Anche in Italia si è giunti alle stesse conclusioni: al Policlinico di Padova la divisione di Pediatria ha portato tra i reparti una decina di acquari per i suoi piccoli ospiti e lo stesso fanno molte case di cura italiane con ottimi risultati, questo perché si è dimostrato che l’acquario è di grande aiuto ai pazienti colpiti dal morbo di Alzheimer; gli studiosi Beck e Katcher hanno scoperto che contemplare un acquario produce diminuzioni nel livello di stress che nemmeno attraverso l’ipnosi riuscivano a raggiungere. Ecco perché l’acquario non è solo una meraviglia per gli occhi ma anche un vero aiuto per la nostra anima.





Per info e contatti mi potete trovare al mio Facebook: il collegamento lo trovate qui a fianco (appeso all'amo)
E-mail: iovagabondo77@libero.it

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Io consiglio...










Strategie riproduttive
PESCI OVOVIVIPARI
(Guppy - Platy ecc...)



Sono pesci molto prolifici e anche in un acquario di comunità si riproducono facilmente. I maschi sono facilmente distinguibili dalle femmine, e 2-4 coppie di una specie non tardano di solito a riprodursi. Nella maggior parte delle specie il maschio presenta la pinna anale modificata, detta gonopodio, a forma di bastoncino. Il gonopodio è l'organo copulatore, mediante il quale il maschio attua la fecondazione interna. La femmina però non depone le uova, che quindi si sviluppano al suo interno. Dopo un paio di settimane la femmina da alla luce dai 30 a 100 avanotti, che immediatamente cercheranno protezione tra le piante per non essere predati. I piccoli sono molto vulnerabili, quindi è meglio allevarli in un acquario a parte. Alcune femmine conservano nel proprio corpo lo sperma dei maschi per alcuni mesi, e sono quindi in grado di generare diverse figliate successive
PESCI CHE DISSEMINANO LE UOVA SUL FONDO
(Barbus - Brachydanio - Rasbora - Paracheirodon)



Questi pesci quando sono pronti per la riproduzione si riuniscono e si accoppiano. Le femmine sono riconoscibili da pancia rigonfia di uova: al momento della deposizione le uova cadono lentamente sul fondo e sulla vegetazione. Nell'arco di pochi giorni una larva di dimensioni infinitesimali esce dall'uovo e continua il proprio sviluppo, senza essere ancora in grado di nuotare, utilizzando le riserve energetiche del sacco vitellino. In questa prima fase dello sviluppo le larve sono molto vulnerabili, e se l'acquario contiene altri pesci è difficile che qualche avanotto riesca a sopravvivere. Pietre tonde sul fondo e molta vegetazione posso essere di aiuto, ma la soluzione migliore rimane quella di trasferire le larve in un acquario a parte
PESCI CHE SEPPELLISCONO LE UOVA NEL FONDO
(Killi)

I Killi vivono in ambienti che durante la stagione secca si prosciugano. L'acquario non si prosciuga, ma i pesci conservano l'abitudine di seppellire le uova nel materiale di fondo, che quindi deve essere soffice (la torba è perfetta). Le uova vanno quindi estratte dall'acquario insieme alla torba e mantenute in ambiente umido per circa 2 mesi. In questo periodo di tempo le uova continuano lo sviluppo per schiudere non appena verranno di nuovo a contatto con l'acqua. Gli avanotti sono immediatamente attivi e crescono molto velocemente
PESCI CHE DEPONGONO SU SUBSTRATI
(Alcune varietà di Ciclidi. In parte Ancistruss, Hypostomus)



Alcuni esemplari di Ciclidi presentano comportamenti riproduttivi molto diversificati ed interessanti. Una coppia individua nel proprio territorio una superficie protetta e ben controllabile... può trattarsi di un sasso, di una cavità o anche di una pianta acquatica. Al rito del corteggiamento segue la deposizione e la fecondazione delle uova. A questo punto i genitori diventano spesso estremamente aggressivi verso gli altri pesci presenti in vasca, che conviene allontanare per non compromettere la tranquillità della coppia. Dopo 2-4 giorni le uova si schiudono e gli avanotti sono gia capaci di nuotare: i genitori li portano a "spasso" per l'acquario alla ricerca di cibo. Oltre ai Ciclidi anche altri pesci, ad esempio Ancistrus ed Hypostomus depongono le uova su substrati nascosti
PESCI AD INCUBAZIONE ORALE
(Altre specie di Ciclidi)

Alcune specie di Ciclidi invece di deporre le uova su substrati, le proteggono in bocca per tutto il periodo dell'incubazione. Molte scpecie dei laghi africani adottano questo tipo di comportamento al fine di difendere meglio le uova prima e le larve poi. Durante questo periodo, la femmina smette di nutrirsi e quindi si indebolisce sensibilmente. La presenza di altri Ciclidi aggressivi puo compromettere la schiusa delle uova, quindi è consigliabile osservare attentamente l'evolversi della situazione ed eventualmente allontanare gli altri pesci. Alcune specie trattengono anche gli avanotti in bocca per il primo periodo della crescita, e li lasciano uscire per brevi passeggiate. Al primo segnale di pericolo la femmina apre la bocca e i piccoli vi si rifugiano velocemente. (E' uno spettacolo unico poterli osservare in questi atteggiamenti).
PESCI COSTRUTTORI DI NIDI
(Betta splendens - Colisa ecc...)


I maschi di questa specie (a volte aiutano anche le femmine) costruiscono un nido di bolle d'aria e muco sotto la superficie dell'acqua, ancor meglio sotto piante galleggianti (consigliabili nell'allevamento di queste specie). Hanno bisogno di un livello dell'acqua non troppo alto in modo che vicino alla superficie si accumulano molte piante galleggianti. La corrente deve essere scarsa e la vasca non deve essere molto popolata (meglio se è specifica). Dopo la deposizione delle uova, l'accoppiamento diventa molto aggressivo nei confronti della femmina, che pertanto è meglio allontanare