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Il filtro

 

Se il cambio parziale e costante dell'acqua viene definito il polmone dell'acquario, il filtro ne è sicuramente il cuore. Un acquario senza filtrazione non può durare nel tempo. Pensare però che il filtro elimini tutte le sostanze nocive presenti nella vasca non è propriamente corretto, il filtro, mediante un processo detto principio dell'azoto, trasforma queste sostanze rendendole meno tossiche per la vita dei pesci. In parole povere l'acqua della vasca mediante un percorso forzato, attraversa il filtro per poi tornare in circolo, ed è proprio nel filtro che avviene il miracolo, mediante una colonia di batteri vivi l'acqua viene trasformata da ammoniaca a nitriti (NO2), poi nitrati (NO3) e questi ultimi in basse concentrazioni non nuociono ai pesci. Il processo di filtrazione si divide in quattro fasi: meccanico, biologico, chimico e adsorbente. La fase biologica e meccanica vanno di paripasso e non possono mancare mai in un filtro che si rispetti, mentre la fase chimica e adsorbente non sono sempre presenti nei filtri in commercio e comunque non devono mai lavorare in sinergia. Nel dettaglio, la filtrazione meccanica (spugne, lana di perlon) serve al filtro per trattenere tutte le particelle in sospensione es. residui di cibo, foglie marce, la filtrazione bilogica (cannolicchi, bioball), come detto, serve a batteri per svolgere la loro funzione di trasformazione delle sostanze inquinanti, la fase chimica (es. torba) per immettere gradualmente sostanze utili ai pesci ed infine la fase adsorbente (carbone attivo) per trattenere le impurità chimiche presenti nell'acqua es. residui di medicinali, sostanze coloranti ecc...

 

Di seguito i tre tipi di filtro maggiormente usati e commercializzati

 

Filtro interno

I filtri a scatola interni sono sicuramente i più conosciuti poichè vengono comunemente abbinati, dalle case costruttrici, ad acquari già completi di tutto. Questi filtri hanno il vantaggio di essere proporzionati al litraggio della vasca e di permettere, al loro interno, spazio anche per riscaldatore e sedi per la filtrazione chimica e/o adsorbente. Essendo però situati all'interno della vasca, non è cosa semplice nasconderli alla vista, un ottimo rimedio sono le piante abbastanza imponenti nella crescita. La manutenzione è semplice e si può effettuare anche senza spegnere la pompa ma, con questo tipo di filtro, qualche goccia in giro per casa è inevitabile. Il filtro a scatola permette ampia superficie per i batteri decompositori ed in genere i pezzi di ricambio (spugne) si trovano facilmente in commercio.

Filtro esterno

Il filtro esterno in genere viene abbinato a vasche aperte e molto grandi anche se comunque può essere abbinato a qualsiasi acquario, piccolo o chiuso che sia. In commercio se ne trovano veramente tantissimi modelli e di tutte le marche, ma prestate attenzione che il vostro negoziante sia anche munito di tutti i pezzi di ricambio. Non sempre in questo filtro vi è incorporato il riscaldatore (dipende dal modello) ma ha il vantaggio di  essere molto pratico nella pulizia (pompa spenta), quasi senza lasciare gocce d'acqua in giro. Messo dentro al mobiletto che supporta la vasca e mascherando bene i tubi, questo filtro è praticamente invisibile all'occhio.

Filtro a cascata o "zainetto"

Filtro adatto solo a vasche aperte poichè viene appeso esternamente al bordo della vasca. Sicuramente, viste le sue proporzioni ha un range limitato soltanto ad acquari non troppo grandi. Al suo interno vi si trova spazio solo per la filtrazione meccanica e biologica (tramite spugne apposite o comunque poca superficie per cannolicchi) e solo in rari casi, direi pochissimi modelli, vi è al suo interno un piccolo riscaldatore. Facile da pulire ma non senza qualche goccia in giro per casa, è comunque una buona scelta per piccoli acquari di quarantena o caridinai. L'acqua, tornando in vasca tramite una cascata, viene ben ossigetata da questo filtro.

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